Flavia ci scrive :
C'è una differenza fondamentale da rilevare tra i lavoratori della scuola che vale per tutti i settori. Ci sono i docenti fissi e quelli precari. I fissi hanno una bella garanzia a vita e sono giustamente preoccupati per il futuro del mondo in cui vivono, talvolta hanno però richieste esagerate e non sono mai contenti delle soluzioni proposte dei vari governi di destra o sinistra. Hanno sindacati che difendono i loro sacrosanti privilegi (nel senso buono e non ironico), che lottano giustamente per l'aumento del salario, ma che non spendono una parola per noi che siamo dall'altra parte. Il mondo va verso una crisi, chi ha un posto fisso dovrebbe guardare chi sta peggio. I precari in tutti i settori, sono i più penalizzati e non trovano appoggi e solidarietà reale (solo a parole) da parte degli altri lavoratori e dei sindacati. Manca un'unità di base e, se non si ricreerà, la lotta sarà sempre individuale e quindi destinata al fallimento, perché la parola di un singolo, si sa, non vale niente.
Nella scuola, parliamo solo di quello, credo che i professori che cambiano ogni anno siano un danno per gli alunni che sanno che tanto l'anno dopo tutto cambierà, che devono adeguarsi a nuovi metodi e persone, ma crea disagi anche per i colleghi che devono ricostruire il gruppo. La scuola è fatta di persone che devono avere un rapporto costante, quindi trovare un equilibrio. Se non ho capito male le parole della Gelmini c'è l'intenzione di cercare di bloccare questa tendenza al ricambio continuo e per me su questo punto un accordo va trovato con il governo. Bisogna sentire le proposte e vedere se hanno un fondamento. Andare contro a priori non serve a nessuno. Sono quindi a favore di un dialogo, non vorrei che tutto finisse in una vittoria da una parte o dall'altra senza nessun cambiamento.
Non sarò in linea con il pensiero di base della lotta, ma sono così e ho sempre avuto difficoltà a ritrovarmi in un partito o in uno schieramento. È bello vedere un'unità rinata di tutto il mondo della scuola, dagli asili all'università, ma ho un po' paura che alla fine tutti in un modo o nell'altro si rianderà per la propria strada e i problemi rimarranno. Chiaro che al momento sia prioritario fare cambiare al governo le folli idee del maestro unico, delle 24 ore, del licenziamento in massa di tante persone, del tempo pieno a pagamento, dei tagli categorici, ma non vorrei che in questa lotta ci sia la volontà politica di chi da queste lotte ne trae vantaggio di trovare del consenso fine a se stesso, quindi a lungo termine cancellabile e sono proprio quelli che avrebbero potuto, quando erano al governo, fare qualcosa e invece non hanno fatto niente, se non litigare permettendo al berlusca di vincere. Non dimentichiamo che dagli ultimi sondaggi di repubblica di qualche giorni fa, Berlusconi è al massimo del gradimento, sembra strano, ma i dati sono questi.
Flavia
La tête d'intérimaire
12 anni fa
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