Lettera mandata oggi 13.11.2010 a "La Stampa" e a "Reppublica"
Sono mamma di due bambini piccoli e sono stufa di sopportare quotidianamente la maleducazione degli automobilisti torinesi. Sono sempre più arrabbiata di fronte a tanta indifferenza. Non c’è un giorno dové non verifico questo semplice fatto : il pedone non ha proprio nessun significato per l’automobilista medio torinese e il semaforo verde ancora meno.
Tutti giorni, porti i miei figli a scuola coraggiosamente A PIEDI e per questo, devo attraversare vari passaggi pedonali dotati di SEMAFORI che sono lì per regolare il traffico e farci capire le priorità sulla strada ma, evidentemente , nessuno ci fa caso. E poi se sei con bambini piccoli (a piedi o in carrozzina) non pensare che questo sia un vantaggio, al contrario ! Tutti giorni, rischiamo di farci prendere sotto da un automobilista maleducato (o incosciente?) che non ci vede proprio attraversare quando abbiamo il VERDE (dunque la precedenza) e che tengo (che dicco, afferro) i miei figli per mano. Ed io, a parte urlare la mia indignazione, non posso fare granché. La cosa peggiore è che spesso mi sento anche rispondere male da questa gente. Che fare quando a dare l’esempio è proprio una macchina della polizia che ci taglia la strada sulle strisce pedonali, col verde ovviamente, come ci è successo recentemente ?
Qualche volta, un pedone testimone della scena m’invita a segnarmi il numero della targa ma come faccio quando devo gestire la mia rabbia e la paura di tutti ? Sto pensando seriamente a munirmi di pomodori maturi e uova marce da lanciare contro i colpevoli per placare un po’ la mia frustrazione e sentirmi cosi un po’ meno impotente.
Beatrice, mamma di Matteo (6 anni e mezzo) e Victor (3 anni e mezzo)
La tête d'intérimaire
12 anni fa
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